Forxiga nel trattamento dello scompenso cardiaco cronico sintomatico nei pazienti adulti
Forxiga a base di Dapagliflozin è indicato negli adulti per il trattamento dell’insufficienza cardiaca cronica sintomatica classe NYHA II-III con frazione d’eiezione superiore al 40%.
Le evidenze di Dapagliflozin derivano da DELIVER, studio controllato randomizzato verso placebo che ha arruolato circa 6.300 pazienti adulti con diagnosi di scompenso cardiaco cronico in classe NYHA II-IV e frazione di eiezione del ventricolo sinistro ( FEVS ) maggiore di 40%.
La maggior parte ( 75.3% ) dei soggetti inclusi nello studio era in classe NYHA II, mentre erano numericamente poco rappresentati quelli in classe IV ( 18 pazienti, 0.3% del totale ).
Tutti assumevano farmaci comunemente impiegati nel trattamento dello scompenso cardiaco: il 77.2% era trattato con ACE inibitori / sartani / ARNI [ inibitori del recettore dell'angiotensina e della neprilisina ] ( 4.8% con ARNI, sebbene non in indicazione ), 82.7% con beta-bloccanti, 97.8% con diuretici e 42.6% con MRA [ antagonisti del recettore dei mineralcorticoidi ] ).
In un follow-up mediano di 28 mesi, Dapagliflozin si è mostrato superiore al placebo nel diminuire l’incidenza dell’endpoint composito primario di morte cardiovascolare, ricovero o visita urgente per scompenso cardiaco: 16.4% vs 19.5%, rispettivamente, con una riduzione del rischio relativo del 18% ( hazard ratio, HR 0.82, IC95% 0.73-0.92; p minore di 0.001 ) e un NNT ( numero necessario a trattare ) per prevenire un evento primario pari a 32. Il beneficio è stato guidato principalmente dalla riduzione dei ricoveri per scompenso cardiaco ( Dapagliflozin versus placebo: 10.5% vs 13.3%; HR 0.77, IC 95% 0.67-0.89 ) rispetto agli altri due componenti dell’endpoint.
Come endpoint secondari, Dapagliflozin ha ridotto significativamente l’endpoint composito di ricoveri totali, anche ripetuti, per scompenso cardiaco e morte cardiovascolare ( n=815 vs 1051; HR 0.77, IC95% 0.67-0.89, p minore di 0.001 ) e la sintomatologia
dello scompenso cardiaco ( valutata come variazione di KCCQ-TSS a 8 mesi rispetto al basale: win ratio 1.1, IC 95% 1.03-1.21, p=0.009 ).
Non statisticamente significativa la riduzione della mortalità cardiovascolare ( Dapagliflozin versus placebo: 7.4% vs 8.3%; HR 0.88, IC 95% 0.74-1.05 ) e della mortalità generale ( 15.9% vs 16.8%; HR 0.94, IC 95% 0.83-1.07 ).
L’effetto di Dapagliflozin sull'endpoint primario è risultato coerente nei sottogruppi prespecificati per dati demografici e caratteristiche cliniche di base. Tuttavia, nonostante l’interazione non-significativa, il beneficio è sembrato meno pronunciato nei pazienti con FEVS inferiore a 50% ( FEVS minore del 50%: HR 0.87, IC 95% 0.72-1.04; FEVS 50-
59%: HR 0.79, IC 95% 0.65-0.97; FEVS maggiore o uguale a 60%: HR 0.78, IC 95% 0.62-0.98 ).
Per quanto riguarda il profilo di sicurezza, lo studio ha confermato quanto già noto e non sono state identificate problematiche nuove rispetto ai dati già disponibili nei pazienti con diabete mellito di tipo 2, malattia renale cronica o scompenso cardiaco a ridotta frazione d’eiezione.
A motivo di una efficacia di entità moderata dimostrata essenzialmente sulla riduzione delle ospedalizzazioni per scompenso cardiaco, con un effetto significativo limitato sulla qualità di vita e assente sulla mortalità, il valore terapeutico aggiunto può essere considerato moderato. ( Xagena2023 )
Fonte: AIFA, 2023
Cardio2023 Farma2023
Indietro
Altri articoli
Inibitori SGLT2: Forxiga nel trattamento di diabete di tipo 2, scompenso cardiaco cronico e nefropatia cronica
Forxiga il cui principio attivo è Dapagliflozin, un inibitore del co-trasportatore sodio glucosio di tipo 2 ( SGLT2 ), che...
Forxiga approvato nell’Unione Europea per il trattamento dello scompenso cardiaco cronico sintomatico con ridotta frazione di eiezione negli adulti con e senza diabete di tipo 2
Lo scompenso cardiaco è una malattia cronica potenzialmente fatale, che interessa circa 15 milioni di persone in Europa, almeno...
Omecamtiv Mecarbil sicuro ed efficace nei pazienti con scompenso cardiaco cronico
Omecamtiv Mecarbil è risultato associato a una serie di miglioramenti strutturali e funzionali a livello cardiaco in uno studio di...
Effetto di Vericiguat, uno stimolatore della guanilato ciclasi solubile, sui livelli di peptide natriuretico di pazienti con peggioramento dello scompenso cardiaco cronico e ridotta frazione di eiezione
Il peggioramento dell'insufficienza cardiaca cronica è un grave problema di salute pubblica. E’ stata determinata la dose ottimale e la...
Studio SUPPORT: l’aggiunta di Olmesartan alla terapia standard non migliora gli esiti nello scompenso cardiaco cronico
Quando Olmesartan, un antagonista del recettore dell’angiotensina, è stato aggiunto al trattamento con Ace inibitori o beta-bloccanti, sono stati osservati...
Antagonista del recettore dei mineralcorticoidi non-steroideo BAY 94-8862 in pazienti con scompenso cardiaco cronico e malattia renale cronica lieve o moderata
Gli antagonisti del recettore dei mineralcorticoidi ( MRA ) migliorano gli esiti nei pazienti con insufficienza cardiaca e ridotta frazione...
Serelaxina migliora il flusso ematico renale nei pazienti con scompenso cardiaco cronico
I risultati di un piccolo studio randomizzato hanno mostrato che la Serelaxina potrebbe esercitare un beneficio a livello renale nei...
Effetto della somministrazione transendocardica di cellule mononucleate del midollo osseo autologo su capacità funzionale, funzione ventricolare sinistra e perfusione nello scompenso cardiaco cronico
Precedenti studi che hanno utilizzato cellule mononucleate del midollo osseo autologo in pazienti con cardiomiopatia ischemica hanno dimostrato la sicurezza...
Effetti del esercizio fisico sui sintomi depressivi nei pazienti con scompenso cardiaco cronico
La depressione è comune nei pazienti con malattie cardiache, specialmente nei pazienti con insufficienza cardiaca, ed è associata a un...